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Con un’ironia paradossale e un personalissimo concetto di onore, Raffles sembra un personaggio di Oscar Wilde inserito in un racconto di Arthur Conan Doyle.
Londra, fine Ottocento. Bunny Manders fa irruzione nelle stanze di A.J. Raffles: è rovinato e spera che il suo amico possa aiutarlo. Quella notte, i due svaligiano una gioielleria, si rassettano gli abiti eleganti e tornano all’alloggio di Raffles in tempo per un bicchiere di whisky e soda.
Il novellino Bunny soccombe al fascino di Raffles, ladro gentiluomo che scassina un lucchetto con la stessa finezza con cui gioca a cricket, e tra i due nasce un sodalizio inossidabile.
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Non vi sono molti racconti più raffinati di questi, in Inghilterra, ma viste le loro implicazioni io li trovo pericolosi. Il criminale non dovrebbe mai essere l'eroe